Martedì 14 Marzo 2017
Assemblea Ordinaria della Fondazione San Nicola e Santi Medici
Approvazione Bilancio Annuale 2016
Mons. Alberto D’Urso: Perseveranti nella Solidarietà
“Perseveranti nella Solidarietà” titola la relazione Socio-Pastorale al Bilancio annuale 2016 del Presidente della Fondazione Antiusura San Nicola e Santi Medici, Mons. Alberto D’Urso. Nell’anno del Giubileo Straordinario della Misericordia, indetto da Papa Francesco, la Fondazione di Bari ha compiuto il ventitreesimo anniversario di vita “in piena salute”. 500 sono state le richieste di aiuto delle famiglie pugliesi sovrindebitate, di cui 350 ascoltate dalla Fondazione San Nicola e Santi Medici di Bari e 150 accolte dai Centri di Ascolto distribuiti sul territorio regionale. La Puglia è al terzo posto nella classifica delle regioni italiane per gli indennizzi con circa un milione e centomila euro per le estorsioni e cinquecentocinquantamila euro per l’usura, secondo la Relazione dell’anno 2016 del Comitato di Solidarietà per le vittime dell’usura e delle estorsioni del Ministero dell’Interno. Solo a Bari si contano 19 gruppi di malavitosi operanti in ogni zona della città. La metà delle persone ascoltate si sono indebitate o finite nella morsa dell’usura a causa dell’azzardo. La Puglia è all’ottavo posto nel 2015 tra le Regioni d’Italia per la raccolta complessiva dell’azzardo con 4 miliardi e 74 milioni. Nel 2016 la raccolta è di 4 miliardi e 400 milioni a cui deve aggiungersi il 20 per cento di raccolta on line e il 20% di giocate illegali. L’azzardo nel 2016 si conferma il mercato che non conosce crisi. Mentre nel 2015 erano stati 88.249 i miliardi di euro impegnati, nel 2016 i soldi spesi dagli Italiani sono stati oltre 95.971 miliardi di euro, una cifra astronomica e impensabile qualche anno fa. E come si evince dai dati (MEF), la parte del "leone" è ancora appannaggio delle macchinette, tuttavia, anche il gioco online e le lotterie, si rendono protagonisti del mercato. L'Industria del gioco, nell'anno 2016, ha fatturato oltre 22 miliardi in più di quanto avesse fatturato Enel nel corso dell'anno 2015.
La Fondazione Antiusura va incontro alle richieste di aiuto delle persone indebitate con fondi pubblici e propri. Nel 2016 con i Fondi dello Stato per la prevenzione (ex Art. 15 L. 108/96) ha potuto garantire 7 pratiche per un totale di € 408.000. La Fondazione è referente per la Diocesi di Bari-Bitonto del Prestito della Speranza. La CEI ha rinnovato il Progetto di Sostegno Creditizio alle famiglie e alle piccole imprese che si trovano in difficoltà per l’accesso al credito ordinario. Nel 2016 sono state avviate 60 pratiche con fondi erogati pari a €. 220.000. In totale, dall’avvio dell’attività del Prestito (2009) ad oggi, sono state presentate 352 pratiche, 262 delle quali hanno avuto finanziamenti per un totale di 1.884.000 mila euro. Sul versante dei Fondi Regionali, dopo l’approvazione dell’ultima Legge Regionale n. 25 del 2015 “Misure di prevenzione, solidarietà e incentivazione finalizzate al contrasto e all’emersione della criminalità organizzata e comune nelle forme dell’usura e dell’estorsione” a tutt’oggi non è stata assicurata alcuna provvidenza, mentre con la disponibilità dei Fondi della precedente Legge n. 7 del 2006 sono stati realizzati 12 finanziamenti a favore di famiglie bisognose. Sono giacenti però un gran numero di pratiche che hanno bisogno di approfondimento. 64 pratiche quest’anno sono state archiviate: per oltre il 50% perché la somma necessaria per l’intervento è risultata superiore ai Fondi disponibili della Fondazione; per un buon 40% perché il richiedente aveva un reddito scarso o assente o per mancanza di valido garante; oltre il 10% perché le richieste sono risultate estranee alle finalità operative della Fondazione.
Sul versante delle denunce di usura nel Distretto di Bari la Fondazione ha assicurato ogni possibile sostegno alle vittime mettendo a disposizione risorse, competenze e professionalità in tutto il percorso giudiziario delle vittime di usura. Per alcune persone “coraggiose” è stato attivato il Programma di Protezione statale. Tramite Fondi Propri ha messo a disposizione la somma necessaria per l’assistenza legale, sia nella fase della denuncia che delle indagini preliminari, sia per la costituzione di parte civile nel processo penale. La decisione di costituzione come parte civile nei processi per usura (6 casi in essere, altri casi sono da formalizzare) è sempre molto sofferta da parte delle vittime ma si è rivelata provvidenziale. Alle vittime è stato rivolto oltre al sostegno economico anche quello morale e psicologcio. Anche la Fondazione da tempo si costituisce parte civile. Il sostegno economico della Fondazione per l’assistenza legale ad oggi ammonta a oltre 230 mila euro (33 assistenze legali e 21 pratiche di anticipazioni per interventi di sussistenza ancora in atto). Anche quest’anno la Fondazione è intervenuta più volte per impedire la vendita della casa a numerose famiglie assicurando ogni possibile contributo giuridico ed economico. La Fondazione è intervenuta presso alcuni Tribunali della Regione anche per denunciare quanto accertato dalla Guardia di Finanza circa il meccanismo che ha permesso ad alcuni prestanome di impossessarsi di case messe all’asta presso le Sezioni delle Esecuzioni Immobiliari
Nell’ambito della Educazione alla Legalità è continuata la paziente opera di educazione e di incoraggiamento alla denuncia degli usurai. I risultati del 2016, a livello nazionale, non sembrano incoraggianti: dai dati del Ministero dell’Interno si rileva che sempre meno imprenditori e commercianti si sono rivolti al Fondo di Solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’usura, per il quale il requisito necessario per accedere è proprio la denuncia. Inoltre dalla Relazione sull’Amministrazione della Giustizia della Corte d’Appello di Bari, risulta che: «è leggermente diminuito il numero complessivo dei reati di estorsione (da 1034 a 961) e di usura (da 329 a 271). La Fondazione legge il dato come una negativa tendenza delle vittime a denunziare. Il delitto di usura si collega anche alla infiltrazione della malavita nel ruolo di finanziamento delle imprese ed esige una adeguata opera di prevenzione, nonché di solidarietà e di educazione alla legalità.
Sul fronte dell’azzardo continua l’iniziativa del bollino “No Slot, Sì Caffè” e della “Lettera aperta ai baristi”, partita nel 2013, che li invita a non installare negli esercizi commerciali le macchinette mangiasoldi. Alcuni Comuni hanno chiesto l’autorizzazione alla Fondazione di poter usare il “bollino”, sostenendo l’iniziativa presso gli esercenti presenti sul territorio.
“L'impegno futuro della Fondazione, orientati dal Magistero sociale di Papa Francesco, dei Vescovi Italiani, in particolare dell’Arcivescovo Mons. Francesco Cacucci – scrive Mons. Alberto D’Urso nelle conclusioni della relazione al Bilancio 2016 - dal rapporto con il Commissario Straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura, prefetto Domenico Cuttaia, dalle indicazioni dei Responsabili della Direzione V del Dipartimento del Tesoro - Ministero Economia e Finanze, sarà ispirato dalle seguenti prospettive di lavoro: la valorizzazione della Giornata Mondiale dei poveri; la condivisione della Giornata di lotta all’usura nel giorno della Festa di San Matteo, Patrono delle Fondazioni Antiusura in Italia (21 settembre); la promozione di un Corso di Formazione per i Volontari già impegnati in Fondazione per migliorare la qualità del loro servizio umano, professionale ed ecclesiale e per i Formatori, secondo le indicazioni che verranno concertate con la Consulta Nazionale Antiusura; nell'ottica di una attenzione umana, pastorale, culturale ed ecclesiale sarà assicurata una particolare attenzione ai giovani, non solo per promuovere anche tra loro la cultura della sobrietà, ma anche per favorire ricerche e tesi di laurea sui temi del denaro, dell'usura e delle estorsioni; continuerà il dialogo con la Regione Puglia sia perché le leggi sull’usura ( L.r. n. 25 del 16 aprile 2015) e sull'azzardo (L.r. n. 43 del 6 dicembre 2013) siano davvero operative, sia perché la Fondazione venga sostenuta economicamente nel suo servizio di solidarietà che sta assicurando dal 1994 e sia perché la sua opera non venga ignorata, né sottovalutata, ma condivisa e incoraggiata; i contatti con i sindaci del territorio su cui operano la Fondazione e i Centri di ascolto verranno coltivati con maggiore puntualità; la collaborazione con la Consulta Nazionale Antiusura e con tutte le fondazioni antiusura in Italia sarà ispirata dalla prospettiva del riconoscimento da parte dello Stato agli Enti Locali, ai Comuni e alle Regioni, della possibilità di introdurre ulteriori e più forti argini alla presenza e ai tempi dell'azzardo nei territori di loro competenza per tutelare la salute pubblica e psichica dei cittadini e prevenire impoverimento e sofferenza; saranno rinnovate le convenzioni con le banche secondo l’accordo sottoscritto il 10 dicembre 2015, il Protocollo d'Intesa con l’ABI recante il titolo: “Linee guida in materia di convenzioni tra le banche e le fondazioni e associazioni che gestiscono i fondi di prevenzione dell'usura ai sensi della legge 108/96”.
La conclusione della Relazione è affidata a tre testimoni della solidarietà e della condivisione, all'evangelista Matteo, a San Giovanni Paolo II e a Santa Teresa di Calcutta.
“C’è tanto bisogno – ha concluso Mons. D’Urso- di incarnare l’amore nell’economia del nostro tempo perché sia davvero una economia per la persona. Il denaro da solo non fa camminare la storia: senza amore non si può far nulla, ma con l’amore e il denaro tutto è possibile”.